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Compostaggio dei rifiuti: quello che c’è da sapere

fertilizzante o compost

Negli ultimi giorni mi è capitato di leggere molti post riguardo l’emergenza rifiuti e le discussioni tra i Parlamentari. In particolar modo sul nodo rifiuti a Roma e la possibilità di trasferire parte di questi in Germania.
Ma cos’è il compostaggio e come funzionano gli impianti di compostaggio ed i processi di decomposizione dei rifiuti? Cercherò di farti il punto della situazione rivolgendo uno sguardo anche ai dibattiti avvenuti negli ultimi tempi.

Il compostaggio (o compost) altro non è che il processo di decomposizione di materie organiche. La decomposizione (favorita da micro e macrorganismi) avviene in condizioni particolari:

Questo processo è controllato in maniera diretta dall’uomo e porta alla produzione di sostanze umificate (dette appunto compost) derivate da residui di tipo vegetale (verdi o legnosi) o animale. Il processo si verifica grazie all’azione di batteri e funghi.

Fasi del processo di compostaggio:

Più avanti nel prossimo paragrafo ti mostrerò le differenze tra il processo aerobico ed anaerobico.
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Compostaggio aerobico e compostaggio anaerobico: differenze

Come ti avevo promesso adesso andiamo a vedere nello specifico le differenze tra processo aerobico e processo di compostaggio anaerobico.
Devi sapere che il processo può avvenire in diversi modi. Grosso modo si è soliti distinguere tra compostaggio aerobico e compostaggio anaerobico:

    1. Compostaggio aerobico (con presenza di aria): consiste nel demolire le sostanze organiche in maniera del tutto naturale senza produrre biogas.
      Questo processo è molto importante perché in caso di raccolta differenziata o sostanze organiche selezionate, è possibile produrre fertilizzante o compost di qualità per utilizzi in agricoltura ed in floricoltura;
    2. Compostaggio anaerobico (in assenza di aria): gli impianti di digestione anaerobica o di compostaggio anaerobico sono stati a lungo oggetti di critiche e discussioni parlamentari (il caso più eclatante riguarda la posizione di Grillo esposta qualche anno fa).
      Questo tipo di impianto agisce in assenza di aria e produce gas inquinanti (metano e altri gas) dando origine ad un ‘compost’ di scarsa qualità o ad un ulteriore rifiuto non utilizzabile in maniera diretta e perciò è stato spesso oggetto di dibattito e critiche.

Il processo anaerobico a differenza di quello puro produce gas inquinanti perché la ‘digestione’ della biomassa avviene per calore (solitamente si raggiungono temperature oltre i 50°C). Ciò favorisce la produzione di termofili temutissimi per la salute umana. Le condizioni anaerobiche permettono lo sviluppo di Clostridium che produco delle neurotossine mortali responsabili e cause di numerosi tumori.

Il dibattito è stato spesso portato in Parlamento e numerose proteste sono state portate avanti dagli ambientalisti.
La tesi di questi gruppi è che un processo anaerobico produce un numero significativo di batteri e l’utilizzo di questo compost di scarsa qualità in ambito agricolo porta alla contaminazione del terreno e di conseguenza delle coltivazioni.

In questi giorni forte è stato il dibattito circa gli impianti del Lazio. L’emergenza rifiuti di Roma ha infatti provocato non poche polemiche. La ditta che aveva vinto l’appalto era pronta a portare parte della raccolta indifferenziata in Germania.
I rifiuti non trattati non sono mai stati portati oltre i confini nazionali e cil provocherebbe anche un danno economico al nostro Paese viste le sanzione UE.

Il dibattito sull’impatto ambientale ha favorito numerosi quesiti: meglio il termovalorizzatore o un impianto di compostaggio?
Nei prossimi post torneremo sull’argomento per approfondire meglio la discussione sul compost (ed anche sulle possibilità di compostaggio fai da te).

Compostaggio industriale e compostaggio domestico: cosa cambia?

Prima di chiudere la nostra discussione sul compost, ti illustro le differenze tra quello industriale e il compostaggio domestico:

      • il compostaggio industriale permette un maggior controllo del processo di trasformazione degli scarti organici. Grazie a degli specifici macchinari è infatti possibile tenere sotto controllo le condizioni di umidità, ossigenazione e temperatura.
        Inoltre questo tipo di compostaggio permette l’individuazione e l’eliminazione con trattamenti biologici di elementi patogeni (come i microrganismi di cui ti ho parlato in precedenza) nocivi per l’agricoltura e la natura.In linea di massima, il compostaggio industriale permette di realizzare diversi obiettivi:
        • stabilizzazione dei rifiuti;
        • igienizzazione dei rifiuti;
    1. il compostaggio domestico consiste nella gestione in proprio di parte di rifiuti solidi urbani organici prodotto in ambiente domestico.
      Il processo avviene mediante compostiera (o composter) ossia un contenitore che favorisce l’ossigenazione e la conservazione del calore (anche in inverno). In commercio per usi semi-professionali si trovano compostiere industriali a prezzi non accessibili per uso domestico. Per questo motivo è possibile realizzare una compostiera fai da te con materiale di riciclo.
      Il materiale ottenuto (in circa 4 mesi) può essere riutilizzato in agricoltura come fertilizzante.
      Perché favorisce la riduzione dei rifiuti solidi urbani, molti comuni incentivano il compost in proprio o compostaggio domestico attraverso detrazioni sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (t.a.r.s.u) o con agevolazioni e rimborsi sull’acquisto del composter.


Spero di aver esaurito tutti i tuoi dubbi circa il compostaggio e i processi di smaltimento dei rifiuti organici.
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